Artrite reumatoide

L'artrite reumatoide è una complessa malattia cronica sistematica autoimmune che colpisce le articolazioni, provocando infiammazione, dolore e progressiva limitazione della mobilità. Questa condizione non solo può causare deformità articolari e ridurre la capacità di svolgere le normali attività quotidiane, ma anche influenzare negativamente la qualità della vita dei pazienti.

La diagnosi si basa su specifici criteri clinici, laboratoristici e di diagnostica per immagini. Il trattamento comporta farmaci, terapie fisiche, e, a volte, interventi chirurgici. I farmaci antireumatici modificanti la malattia possono ridurre i sintomi e rallentare la progressione della malattia.

L'artrite reumatoide colpisce circa l'1% della popolazione. Le donne sono colpite con una frequenza da 2 a 3 volte maggiore degli uomini. L'esordio può avvenire a qualsiasi età, il più delle volte tra i 35 e i 50 anni, ma può avvenire anche durante l'infanzia (Artrite idiopatica giovanile) o in età avanzata.

Benché l'artrite reumatoide implichi reazioni autoimmuni, la causa precisa è sconosciuta; possono contribuire vari fattori. È stata identificata una predisposizione genetica. Fattori ambientali ignoti o non confermati (infezioni virali, fumo di sigaretta) si pensa possano svolgere un ruolo nell'innescare e mantenere l'infiammazione delle articolazioni.

I fattori di rischio per l'artrite reumatoide comprendono:

  • Fumo

  • Obesità

  • Ormoni sessuali

  • Farmaci

  • Cambiamenti nel microbioma dell'intestino, della bocca e del polmone

  • Periodontopatia

L'esordio dell'artrite reumatoide è generalmente insidioso, spesso inizia con sintomi sistemici e articolari. I sintomi sistemici comprendono affaticamento e malessere generalizzato nel pomeriggio, anoressia, astenia generalizzata e occasionalmente febbricola. I sintomi articolari comprendono dolore, tumefazione e rigidità. Occasionalmente, la malattia inizia bruscamente, imitando una sindrome virale acuta.

La malattia progredisce più rapidamente durante i primi 6 anni, in particolare nel primo anno; l'80% dei pazienti sviluppa qualche anomalia articolare permanente entro 10 anni. Il decorso è imprevedibile nei singoli pazienti.

I sintomi articolari sono caratteristicamente simmetrici. Tipicamente la rigidità dura > 60 minuti dopo il risveglio mattutino, ma può comparire dopo qualsiasi periodo prolungato di inattività (chiamato gelling “congelamento”). Le articolazioni colpite divengono dolenti, con comparsa di eritema, calore, tumefazione e limitazione del movimento. Le articolazioni coinvolte comprendono principalmente le seguenti:

  • Polsi e articolazioni metacarpofalangee dell'indice (2o) e del medio (3o) (colpiti con particolare frequenza)

  • Articolazioni interfalangee prossimali

  • Articolazione metatarsofalangea

  • Spalle

  • Gomiti

  • Anche

  • Ginocchia

  • Caviglie

La tempestiva diagnosi e un trattamento mirato sono essenziali per gestire efficacemente l'artrite reumatoide e rallentare la sua progressione. Approcci terapeutici come la fisioterapia, l'esercizio fisico mirato e i farmaci antinfiammatori possono svolgere un ruolo significativo nel migliorare i sintomi e preservare la funzionalità articolare. È cruciale sensibilizzare il pubblico su questa condizione e promuovere un approccio integrato per supportare i pazienti affetti da artrite reumatoide.

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