Reflusso gastro-esofageo… come l’Osteopatia può aiutare.

Quando si discute di Osteopatia, spesso si tende a collegarla principalmente al trattamento di problematiche posturali o disturbi muscolo-scheletrici. Questi sono sicuramente tra gli ambiti di intervento più noti e riconosciuti di questa disciplina.

Tuttavia, molti non sono consapevoli che l’Osteopatia offre soluzioni efficaci anche per disturbi che riguardano il sistema digestivo, uno dei quali è il reflusso gastro-esofageo.

Il reflusso gastro-esofageo è un disturbo molto comune, che colpisce approssimativamente 4 milioni di italiani. Si manifesta quando i contenuti gastrici risalgono nell’esofago, causando sintomi come bruciori di stomaco, rigurgito acido e disagio. È un problema che può influire notevolmente sulla qualità della vita di chi ne soffre, rendendo difficile anche il semplice atto di mangiare.

L’Osteopatia, attraverso tecniche manuali delicate e mirate, può contribuire a migliorare la funzionalità dell’apparato digerente, alleviando i sintomi e favorendo un equilibrio generale. Gli osteopati possono lavorare sulla mobilità dei tessuti, sulla tensione muscolare e sulle strutture circostanti, contribuendo a ridurre la pressione sull’esofago e migliorare la digestione.

Inoltre, un approccio osteopatico integrato aiuta a considerare non solo il sintomo, ma anche le cause sottostanti del disturbo, tenendo conto dello stato generale di salute del paziente. Questo è particolarmente utile per i pazienti con condizioni croniche, i quali possono sperimentare un miglioramento significativo grazie a una gestione olistica del loro benessere.

In sintesi, l’Osteopatia non si limita a trattare solo problemi muscolo-scheletrici; offre un opportunità importante per coloro che soffrono di disturbi digestivi come il reflusso gastro-esofageo, promuovendo un approccio più completo e integrato alla salute.

Scopriamo di che cosa si tratta e quali sono i trattamenti osteopatici per prevenire e curare questo disturbo.

Che cos’è il reflusso gastro-esofageo

Il reflusso gastro-esofageo (GERD)  è una condizione medica caratterizzata dalla risalita del contenuto gastrico(cibo e succhi gastrici) dello stomaco verso l’esofago, creando un’irritazione dello stesso.

Il cibo che ingeriamo, infatti, scende nello stomaco passando dall’esofago, attraverso lo sfintere esofageo inferiore o cardias: una valvola che si apre e si chiude per permettere il passaggio di liquidi e solidi e impedire che il contenuto dello stomaco risalga verso l’esofago.

In presenza di un’alterazione anatomica o di un malfunzionamento di questa valvola, il cibo tende a risalire lungo l’esofago. Il contenuto dello stomaco è ricco di succhi gastrici altamente acidi, che irritano l’esofago dando origine ad una serie di disturbi.

Quali sono i sintomi tipici del reflusso gastro-esofageo?

I sintomi del reflusso gastro-esofageo sono principalmente:

  • il “bruciore di stomaco”, ovvero la pirosi, eventualmente con dolori alla bocca dello stomaco e sternali

  • rigurgito acido (percezione di amaro o acido in bocca)

  • difficolta a deglutire

Questi sintomi sono accompagnati spesso da:

  • alito cattivo

  • singhiozzo

  • tosse ricorrente

  • eruttazioni

  • nausea

  • crisi di broncospasmo

  • cefalee.

Il reflusso nel tempo può anche provocare danni ai denti e alla mucosa orale.

I sintomi si possono presentare in modo continuativo durante la giornata, oppure in modo intermittente. Ad esempio, il reflusso può verificarsi al risveglio, dopo i pasti e durante la notte (tipicamente da mezzanotte alle 3 di mattina) o in posizione sdraiata.

In caso della presenza di questi sintomi per periodi prolungati o ricorrenti, è opportuno rivolgersi al medico di base, che eventualmente indirizzerà il paziente da uno specialista gastroenterologo per una diagnosi accurata e una terapia specifica.

Fumo, alcol, obesità, alimentazione e farmaci possono peggiorare i sintomi del reflusso gastroesofageo

Come si cura il reflusso gastroesofageo?

La terapia iniziale per il reflusso gastroesofageo si basa su:

  • la corretta alimentazione e stile di vita, per ridurre il peso corporeo,  evitando gli alimenti che potrebbero peggiorare l’acidità (ad esempio: cioccolata, menta, caffè, alcolici, pomodoro, agrumi).

  • evitare il fumo e l’alcol

  • evitare di coricarsi subito dopo i pasti e consumare pasti leggeri, soprattutto alla sera.

Per migliori risultati a questi accorgimenti è indicato associare fin dall’inizio della terapia, se il malfunzionamento del cardias è di natura meccanica, il trattamento osteopatico.

Il trattamento osteopatico del reflusso gastroesofageo.

Affinché il cardias mantenga un buon tono e funzioni in modo ottimale, è fondamentale che diverse condizioni siano rispettate e che vari fattori siano considerati. Il cardias, noto anche come sfintere esofageo inferiore, è un muscolo situato all’estremità inferiore dell’esofago, che svolge un ruolo cruciale nel prevenire il reflusso del contenuto gastrico verso l’esofago. Un corretto funzionamento di questa struttura muscolare è essenziale per garantire un’efficace digestione e per mantenere una buona salute gastrointestinale.

Quindi è importante che ci sia:

  • un equilibrio tra la pressione della cavità toracica e quella addominale

  • un buon scorrimento longitudinale dell’esofago

  • una buona elasticità del diaframma

  • un buon rapporto tra cifosi toracica e tensioni anteriori toraciche

Alcuni fattori biomeccanici, come la forza dei muscoli della schiena e l’ampiezza delle curve sagittali (lordosi e cifosi) sono correlati al reflusso gastroesofageo.

L’osteopata interviene tramite la manipolazione viscerale per alleviare le tensioni a livello del cardias e per riequilibrare i diaframmi corporei e in particolare quello addominale.

Il ripristino delle influenze a livello neurovegetativo, attraverso i segmenti vertebrali che innervano le strutture esofagee e gastriche, è un aspetto importante nella gestione di diversi disturbi gastrointestinali, inclusi i problemi di reflusso gastroesofageo.

Il sistema neurovegetativo, o sistema nervoso autonomo, controlla in modo involontario le funzioni corporee, inclusa la digestione. Esso è suddiviso in due rami principali:

  • Sistema simpatico: attiva la risposta lotta o fuga e può inibire la funzione gastrointestinale.

  • Sistema parasimpatico: promuove la risposta di riposo e digestione, facilitando le funzioni digestive.

Le strutture esofagee e gastriche sono innervate da numerosi segmenti spinali, in particolare quelli della regione cervicale e toracica. L’innervazione è principalmente fornita dai nervi cranici, come il nervo vago, e dai nervi spinali, che contribuiscono a regolare la motilità gastrointestinale e la secrezione di succhi gastrici.

Le manipolazioni potrebbero essere necessarie, secondo l’approccio olistico dell’osteopatia, anche su strutture che non sono direttamente collegate alla sede del problema. Questo è importante perché, nell’ottica di mantenere l’;omeostasi globale del paziente, potrebbe essere necessario riequilibrare anche aree diverse per favorire un miglioramento complessivo.

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